Nuotare senza plastica

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, il “Museo della Pesca” di Silea
lancia la campagna “Nuotare senza plastica”, per la riduzione dell'impatto della
plastica nel mare e la promozione della salvaguardia del mondo acquatico.
Silea (TV), 18 marzo 2019 – L’Amministrazione Comunale di Silea, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, sostiene la campagna “Nuotare senza plastica” che, ideata dal Museo della Pesca, verrà presentata venerdì 22 marzo 2019, a partire dalle ore 9.30, presso il Centro Culturale “C. Tamai” di Silea, in via Roma 81. La giornata si aprirà con la presentazione del manifesto “NUOTARESENZAPLASTICA” e i risultati della pulizia del tratto cittadino del fiume Melma; seguirà poi la premiazione del concorso “NUOTARESENZAPLASTICA”, dedicato alle scuole primarie e secondarie della Provincia di Treviso, in cui gli alunni hanno presentato una loro idea del mare invaso dalle plastiche. Infine, alle ore 11.00, il Museo della Pesca proverà a sollecitare i portatori di interesse relativi alla gestione dei rifiuti intercettati dalla centrale idroelettrica sul fiume Sile presente nel territorio comunale di Silea, con l’intenzione di giungere ad una soluzione del problema.
Quando parliamo di plastica non intendiamo soltanto bottiglie o buste: la maggior parte si trova in forma di microplastica con frammenti inferiori ai 5 millimetri provenienti dall’industria o derivanti dalla degradazione in mare di oggetti di plastica più grandi, trasportati per effetto del vento, del moto ondoso o della luce ultravioletta.
La plastica si trova ormai ovunque, nei ghiacci e nelle grandi fosse marine fino a diversi chilometri di profondità; ad esempio, un enorme accumulo di spazzatura galleggiante è situato nell'Oceano Pacifico ed ha un’estensione ritenuta maggiore della superficie di Francia, Germania e Spagna messe insieme. Anche il Mar Mediterraneo ha le sue isole: elevate concentrazioni di microplastiche si trovano tra il Mar Ligure e l'isola d'Elba, nell'area protetta del Santuario dei Cetacei.
Gli organismi marini ingeriscono le microplastiche in diversi modi: i filtratori, come le cozze o le vongole, possono semplicemente contaminarsi con l’acqua che filtrano per nutrirsi, mentre i pesci possono ingerirle sia direttamente, scambiandole per prede, che attraverso il consumo di prede contaminate. Risalendo la catena alimentare la plastica arriva nei nostri piatti; non sono ancora chiari gli effetti ma preoccupano le alte concentrazioni di sostanze tossiche e probabilmente cancerogene (come i PCB). Pertanto, bisogna ridurre sensibilmente la produzione ed il consumo di materie plastiche.
L’iniziativa del Museo della Pesca chiede a tutti di intervenire sui meccanismi di smaltimento e riciclo, promuovendo azioni per la riduzione dell’uso della plastica usa e getta, attraverso il coinvolgimento delle scuole, dei gruppi sportivi, delle Amministrazioni Comunali, degli organizzatori di sagre, feste e fiere nella riduzione ed eliminazione dell’uso della plastica.