Tatanen, la Pasionaria di Silea, ha compiuto 100 anni

Silea 23 agosto 2015 – Il Comune di Silea ha festeggiato il centesimo compleanno della Signora Maria Fantin meglio conosciuta come “Tatanen”, cittadina di Silea nata il 19 agosto 1915. Quinta di sei sorelle e un fratello, com’era d’abitudine per le ragazze della sua epoca, Tatanen si è sposata giovanissima. Un matrimonio felice il suo, durato 66 anni con il marito Ludovico che ha molto amato e da cui ha avuto tre figli che le hanno dato numerosi nipoti e pronipoti che hanno voluto prendere parte alla bella festa organizzata in suo onore insieme ai molti amici e conoscenti.
Maria è stata una cittadina attiva, dal carattere forte e coraggioso, sempre pronta a prodigarsi nei confronti delle persone in difficoltà che si rivolgevano a lei anche quando avevano bisogno di piccoli consigli medici o quando, con l’arrivo della penicillina, avevano bisogno dell’iniezione per i loro figli.
Amante della lettura, con particolare attenzione ai temi riguardanti l’attualità, di cui discuteva animatamente con le sorelle, ha sempre guardato in faccia la realtà con apertura mentale e legge ancora il giornale senza occhiali.
L’attenzione verso le persone e la società si è palesata anche quando, a seguito dell’alluvione del Polesine, ha ospitato per tre mesi Sabrina, una ragazza di tredici anni che accompagnava a scuola personalmente. Ha saputo mantenere i contatti con una sorella in Argentina, attraverso la scrittura di lettere e poi un viaggio.
Partigiana convinta, ha militato nella resistenza.
Grazie di cuore Maria,
lei ha scelto di battersi per i valori della libertà e della democrazia, anche a rischio della sua stessa vita. Ha scelto di schierarsi, assumendo responsabilità storiche dirette, decidendo di uscire dagli schemi del solo dovere domestico, anche se il suo punto di riferimento è sempre stata la famiglia. E sono certa che da qui è derivato il suo essere altruista, generosa, attenta a ciò che accadeva attorno a lei e solidale con i più fragili. Ha attraversato due guerre ed ha senz’altro conosciuto la fatica del vivere in questo secolo buio, la sofferenza dell’esilio e della lontananza dei suoi affetti, ma ha saputo resistere e confortare, infondendo coraggio ed ottimismo. Di donne come lei si parla poco, sempre poco, troppo poco, ma è di questo coraggio e di questo ottimismo che abbiamo bisogno più che mai oggi. Grazie di cuore, dunque, per il suo esempio e per la sua straordinaria testimonianza di amore per la vita. Ed infiniti auguri per i giorni che verranno Tatanen.
L’Assessore Antonella Cenedese