Il Comune di Silea salva l'archivio Chiari&Forti

961 metri lineari di storia industriale presi in carico dal Comune
Silea (TV), 25 maggio 2021 – L’Amministrazione Comunale di Silea, dopo lunghe trattative con Fondazione Cassamarca, prende ufficialmente in gestione l’archivio storico della Chiari & Forti con lo scopo di valorizzarlo e metterlo a disposizione di tutta la popolazione, salvandolo in maniera definitiva dal rischio di essere abbandonato.
Un patrimonio storico ed industriale immenso, composto da verbali di consiglio di amministrazione, brevetti, studi sui loghi, piani di marketing e pubblicità, perizie, progetti di impianto: per un totale di scaffalature che, idealmente allineati, arrivano a coprire una lunghezza di 961 metri.
L’archivio era stato affidato a Fondazione Cassamarca nel 2006 da Andovrandino Doglioni, dirigente della Chiari& Forti che, al momento del fallimento dell’azienda, pensò bene di salvaguardarne il patrimonio storico depositando l’archivio negli spazi di Ca’ Tron con un accordo di conservazione e consultazione. A seguito della vendita da parte di Fondazione Cassamarca al gruppo Cattolica degli ambienti in cui era depositato l’archivio, l’Amministrazione Comunale di Silea ha dimostrato la sua disponibilità per rilevare il bene storico e ha intrapreso con Fondazione una trattativa per stabilire dove e come spostare l’ingente archivio.
L’accordo finale ha visto la cessione della proprietà dell’archivio al Comune di Silea, con la suddivisione al 50% delle spese di trasloco per il suo spostamento provvisorio presso il deposito della Logico Srl di Quinto di Treviso, dove il Comune potrà conservarla in totale sicurezza e accedervi per le opportune consultazioni. Il Comune di Silea nei prossimi mesi coordinerà le operazioni di catalogazione del materiale e provvederà all’individuazione di una sede idonea per la conservazione definitiva dell’archivio.
“La storia di Silea è fortemente legata alla Chiari&Forti: il forte sviluppo degli insediamenti abitativi nel nostro territorio dagli anni 60 in poi è indissolubilmente legato alla crescita dell’azienda. Tutte le famiglie di Silea possono dire di aver avuto almeno un membro alle dipendenze della Chiari&Forti o comunque con attività connesse all’indotto industriale, dal commercio, all’edilizia, alla ristorazione. Di fronte al rischio di vedere abbandonato l’archivio storico non potevamo restare impassibili: ringraziamo Fondazione Cassamarca per la disponibilità alla collaborazione nel salvataggio di questo immenso patrimonio e per la condivisone concreta delle spese di trasporto” dichiara Rossella Cendron, sindaco di Silea.
“Abbiamo salvato non solo un patrimonio materiale, ma anche una ricchezza immateriale per la collettività di Silea. Ora si impone un grande sforzo da parte nostra ed un investimento per rendere questo archivio fruibile: va riconosciuto a livello regionale l'interesse storico locale e a breve avvieremo l'iter. Sarà poi necessario procedere alla gestione dell'archivio con il grande progetto di mostre pluriennali: lì è condensata storia dell'industria, storia del marketing, storia dell'alimentazione. Confido in alleanze con le Università, considerata la ricchezza dei materiali che custodiamo" aggiunge Angela Trevisin, assessore alla cultura del Comune di Silea.
Si cita dalla relazione redatta da Androvandino Doglioni consegnata al Fondazione al momento del versamento:
“Il materiale elencato (…) rappresenta una parte molto importante della complessa vita dell’azienda. Il settore tecnico è quasi completo, le informazioni sui prodotti altrettanto, il settore commerciale ha numerosi riferimenti, come pure quello del marketing può dirsi ben documentato e completo. Moltissime informazioni economiche e finanziarie illustrano l’andamento negli anni dell’azienda e tutti i diversi passaggi da azienda molitoria, a ditta olearia leader del mercato a sussidiaria di una multinazionale. Anche l’esperienza dei vari prodotti, prima ideati e sviluppati e quindi in molti casi ceduti, è pure ben rintracciabile nella documentazione che è stata raccolta. Il settore che risulta invece quasi completamente carente è quello che riguarda il personale: mancano i libri matricola, non sono accessibili anche le ricerche sociologiche fatte nei molti anni della vita dell’azienda come pure una raccolta della vita sindacale. Manca tutta la documentazione fatta per l’addestramento del personale, dai corsi di inglese, di comportamento ecc. ecc. (…) è veramente penoso che questo settore non sia affatto documentato: basti pensare ai contratti sindacali, gli scioperi e tutto quanto legato alla vita aziendale di tanti dipendenti”.